I quaderni di epoca fascista veicolo di propaganda ideologica e strumento didattico: il fondo della scuola elementare Parini di Torino (1938-1942)
DOI:
https://doi.org/10.5944/hme.10.2019.23365Parole chiave:
Quaderni, Calligrafia, Lingua italiana, Fascismo, Attività didatticaAbstract
Nell’ambito della recente ricerca storico-educativa, non solo italiana, ha assunto una primaria importanza il filone dedicato alla «cultura materiale» della scuola, volto a ricostruire la vita reale e quotidiana a l’interno delle aule. Tra le nuove tipologie di fonti utilizzate per documentare l’esperienza scolastica nella sua dimensione concreta figurano, accanto ai libri di testo, i quaderni. Presso la biblioteca del museo della scuola di Torino, sono conservati un'«artigianale» bibliotechina di classe e una serie di quaderni di italiano e di calligrafia, scritti dagli alunni delle classi quarta e quinta della locale scuola elementare Parini negli anni immediatamente precedenti la caduta del fascismo. Dall’analisi degli esercizi di «bella scrittura» e dalla lettura dei temi e dei resoconti relativi agli eventi di cronaca, nazionali e internazionali, appare evidente la massiccia propaganda ideologica del regime, finalizzata alla celebrazione, con toni retorici, della figura del Duce e della dittatura fascista con specifico riferimento agli orientamenti in politica interna ed estera e alla promozione di opere socio-assistenziali ed educative. Il materiale didattico esaminato offre inoltre interessanti spunti sull’attività didattica svolta in classe: dal programma di studi ai contenuti delle discipline; dalle modalità d’insegnamento e di correzione degli errori ai criteri di valutazione del profitto a breve e medio termine; dalla verifica dei progressi nella carriera scolastica alla percezione soggettiva del livello di conoscenze e dei margini personali di miglioramento.
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